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Gli oli essenziali: un mondo di benefici per la tua salute e il tuo benessere

Sono chiamati “anima” o “essenza” delle piante per sottolineare l’importanza della loro presenza.

Cosa è un olio essenziale?

Un olio essenziale è un composto naturale di origine vegetale costituito da miscele di sostanze volatili.

Se proviamo a pensarci, siamo già stati a contatto con gli oli essenziali, anche senza saperlo probabilmente. Pensa a quando in inverno sbucci un’arancia e senti il suo forte profumo, se guardi la buccia, noterai un leggero strato di olio che evapora molto facilmente e arriva immediatamente al nostro naso. L’olio essenziale di arancio infatti, è contenuto in buone quantità nelle minuscole sacche o celle ghiandolari.

Non tutte le piante però contengono una quantità tale di olio essenziale da disperdersi in modo così evidente nell’ambiente. Per esempio le sostanze aromatiche contenute nella rosa sono così irrisorie da rendere necessaria più di una tonnellata di petali per produrre 300 g di olio essenziale di rosa. Ecco perché solitamente il suo prezzo è il più elevato.

Le piante producono gli oli essenziali per proteggersi da alcuni animali o insetti. Queste sostanze volatili possiedono un effetto attrattivo o repulsivo. Ci sono diversi modi in cui l’olio essenziale protegge la pianta. Uccidono batteri, funghi, virus e allontanano insetti o rettili che potrebbero danneggiarla. Agiscono anche da erbicidi impedendo ad altri vegetali di crescere troppo vicini tra loro.

In quali parti della pianta si trovano gli oli essenziali?

Gli oli possono trovarsi in tutte le parti della pianta, semi, corteccia, fiori, radici, foglie, legno, balsamo e resina. Per esempio il neroli viene estratto dai fiori di arancio, il petitgrain dalle foglie, la lavanda dai fiori, e così via.

Quando è il momento migliore per estrarre l’olio essenziale? Il momento in cui la pianta è più ricca di olio essenziale! Così avremo una resa più alta della nostra estrazione. Questo particolare momento della pianta si chiama “momento balsamico”.

Componenti chimiche degli oli essenziali

Quali sono i principali costituenti degli oli essenziali?

  • Molecole terpeniche: la maggioranza delle molecole presenti negli oli sono i terpenoidi
  • Molecole fenoliche: hanno una funzione protettiva e difensiva della pianta
  • Molecole alifatiche*: in chimica organica sono idrocarburi a catena aperta (non ciclici)
  • Molecole eterocicliche: sono anelli chiusi, sono presenti in pochi oli essenziali (come il neroli) e includono molecole contenenti azoto, lattoni, cumarine e furanoidi.

*Il termine “alifatico” indica una catena di atomi di carbonio che non presenta anelli

Possiamo affermare quindi che gli oli essenziali sono composti dall’unione di centinaia di molecole aromatiche differenti .

La natura delle fragranze

Non è possibile sentire il profumo di un composto le cui molecole non siano volatili. Più le molecole sono leggere, più sono volatili e prima arrivano al nostro naso. Possiamo quindi affermare che gli oli essenziali sono costituiti da molecole leggere e di dimensioni compatte. Il peso delle molecole aromatiche è inferiore ai 500 uma (unità di massa atomica) nella maggioranza dei casi le molecole hanno peso inferiore ai 300 uma.

La miscelazione degli oli essenziali

Misceliamo gli oli essenziali per dare vita a nuove fragranze, per approfittare dei diversi benefici e proprietà di più oli contemporaneamente. Quando decidiamo come miscelare un olio essenziale con un altro possiamo tenere in considerazione tanti fattori: olfattivi, vibrazionali e chimico fisici.

Le molecole più grandi e pesanti caratterizzano l’olio essenziale con una elevata viscosità e una minore volatilità, di conseguenza arriverà con più fatica al nostro naso e quindi è considerato meno aromatico. Quando invece abbiamo davanti a noi un olio essenziale molto fluido, significa che le sue molecole sono più leggere, arriva prima e maggiormente al nostro naso e quindi è più aromatico.

Gli oli essenziali vengono comunemente miscelati agli oli vegetali. Come per esempio: all’olio di jojoba, lino, cumino, albicocca, oliva, mandorle dolci, avocado,… e tanti altri. Gli oli vegetali rallentano l’assorbimento degli oli essenziali attraverso la pelle. Si consiglia in generale di non utilizzare (quasi) mai oli essenziali puri direttamente sulla pelle perché possono provocare irritazione.

Metodi di estrazione degli oli essenziali

Ci sono diverse tecniche per estrarre gli oli essenziali dalle piante, dai frutti, dai fiori,…

Distillazione in corrente di vapore

La distillazione in corrente di vapore sfrutta il vapore acqueo per estrarre l’olio. È importante che la pianta non sia immersa nell’acqua di ebollizione ma posta al di sopra di essa. Il vapore generato dall’acqua che viene scaldata fino ad ebollizione passa attraverso la pianta posta al di sopra e rimuove le essenze dalle ghiandole oleifere. Il vapore ottenuto passa successivamente all’interno di una serpentina di raffreddamento e viene riportato allo stato liquido per essere raccolto. È possibile distillare sia da una pianta verde che da una pianta secca, con una resa di distillazione nettamente differente. Nella pianta secca, alcune sostanze volatili sono già evaporate nell’ambiente, mentre nella pianta fresca le troviamo ancora ben presenti. Generalmente quindi è opportuno distillare la pianta fresca. Se vogliamo essere molto pignoli nella nostra distillazione, ogni pianta possiede il suo momento balsamico. È il momento in cui possiede maggiori principi attivi al suo interno ed è quindi ideale raccoglierla.

Se ti piacciono gli oli essenziali e sei curioso/a di scoprire ed eseguire una distillazione in corrente di vapore, iscriviti al mio workshop per il corso completo sulla distillazione in corrente di vapore. Scopri maggiori informazioni QUI.

Spremitura a freddo

Questa tecnica è impiegata quasi esclusivamente per estrarre gli oli essenziali dagli agrumi. Bergamotto, pompelmo, limoni, lime,… Come mai? Perché le scorze di questi frutti si ossiderebbero se venissero distillate in corrente di vapore (e quindi ad alte temperature). Questa tecnica consiste in un processo meccanico che provoca la rottura delle cellule oleifere e la conseguente uscita dell’olio essenziale. Se ci riflettiamo: quando mangiamo un arancia o un mandarino, spesso succede di vedere delle goccioline di olio sulla scorza e sentire nell’ambiente il loro aroma molto potente. Si tratta dell’olio essenziale.

Estrazione con alcool

La matrice solida della pianta viene immersa in alcool e quest’ultimo inizia ad arricchirsi di determinate sostanze ad esso chimicamente affini. È una tecnica molto semplice e che non richiede alte temperature che degradano alcuni componenti dell’olio essenziale. Si ottiene un olio con un sentore leggermente alcolico che però svanisce rapidamente. Gli oli così ottenuti possono essere utilizzati in aromaterapia.

Estrazione con solventi

È il metodo di estrazione più utilizzato in quanto il più veloce ed economico oltre che adatto a tutte le piante. Gli oli così ottenuti non sono utilizzabili e andrebbero scartati in quanto i residui dei solventi utilizzati per l’estrazione, nonostante si cerchi di rimuoverli, permarranno sempre in tracce.

Chemotipo

Le piante producono diverse molecole, contenute negli oli essenziali, per proteggersi e difendersi dalle avversità in base a dove crescono. Ogni pianta produce un costituente in maggiore quantità (costituente dominante), questo è il chemotipo abbreviato con “ct”. È possibile che una pianta sia sottoposta a molta luce, a più o meno umidità, in prossimità al mare o in montagna, e così via…

Il timo (thymus vulgaris) è uno degli oli essenziali con le variazioni più grandi in termini di chemotipo. I chemotipi più diffusi sono 9:

  • Thymus vulgaris ct carvacrolo
  • Thymus vulgaris ct timolo
  • Thymus vulgaris ct linalolo
  • Thymus vulgaris ct thujanolo
  • Thymus vulgaris ct alfa-terpineolo
  • Thymus vulgaris ct geraniolo
  • Thymus vulgaris ct 1,8-cineolo
  • Thymus vulgaris ct para-cimene
  • Thymus vulgaris ct fenoli

Naturalmente le proprietà del timo variano notevolmente in base al chemotipo, vieni a trovarmi nel negozio Venere in via Borghetto 1A a Giubiasco, puoi trovare tantissimi oli essenziali e scegliere il tuo preferito e quello che maggiormente potrà aiutarti!

Conservazione, sicurezza e durata degli oli essenziali

Per conservare al meglio il tuo olio essenziale ci sono alcune cose alle quali devi prestare attenzione. Ad esempio non conservarli in luoghi troppo caldi o troppo freddi.

La sensibilità al calore cambia se l’olio è distillato in corrente di vapore o spremuto a freddo. Infatti gli oli distillati non sono molto sensibili alle alte temperature a meno che non parliamo di temperature molto elevate (>150-200 °C). In ogni caso, nonostante non subiscano degradazione, è importante tenere la boccetta sempre ben chiusa in quanto sono composti molto volatili e vi è il rischio di perdere componenti importanti.

Le essenze da spremitura possono essere danneggiate da temperature superiori ai 40°C, quindi conservarli al riparo da fonti di calore eccessive.

Il freddo non costituisce un pericolo per nessuna delle due tipologie di oli.

Oli essenziale e l’esposizione alla luce

Tutti gli oli essenziali devono essere conservati in bottiglie di vetro ambrato o blu. L’esposizione accidentale non causa particolari problemi ma l’esposizione costante danneggia irrimediabilmente il prodotto.

Quanto durano gli oli essenziali?

Le piccole molecole che costituiscono gli oli essenziali sono molto più stabili rispetto alle grandi molecole che formano gli oli vegetali. Questa stabilità si traduce in una lunga durata degli oli essenziali. Alcuni ritrovamenti archeologici di tombe risalenti a millenni di anni fa dimostrano l’estrema stabilità degli oli essenziali.

Oli essenziali: quali scegliere? Ecco il nostro assortimento

  • Arancio dolce
  • Basilico
  • Bergamotto
  • Camomilla
  • Cannella
  • Cardamomo
  • Chiodi di garofano
  • Cipresso
  • Citronella
  • Eucalipto
  • Geranio
  • Ginepro
  • Incenso
  • Lavanda
  • Legno di sandalo
  • Limone
  • Mandarino
  • Melaleuca (Tea tree)
  • Melissa
  • Menta piperita
  • Mirra
  • Neroli
  • Niaouli
  • Nigella sativa
  • Origano
  • Palmarosa
  • Patchouli
  • Pino
  • Pompelmo
  • Ravensara
  • Rosmarino
  • Salvia
  • Timo
  • Vaniglia
  • Vetiver
  • Ylang Ylang
  • Zezero

Come usare gli oli essenziali in casa?

Ci sono molti modi per impiegare i tuoi oli essenziali preferiti per il benessere di tutta la famiglia. Puoi diffonderli nell’ambiente e goderti le fragranze di cui più hai bisogno, ad esempio necessiti di energia e vitalità? Diffondi il limone. Hai bisogno di pace e tranquillità? Diffondi la camomilla o la lavanda. Vuoi utilizzare i tuoi oli sulla pelle? È un’ottima idea. Ricordati solo alcuni piccoli accorgimenti.

  • Se vuoi utilizzarli sulla pelle, ricordati di diluirli sempre in un olio vettore, come per esempio l’olio di riso, jojoba o argan.
  • Evita di utilizzare sulla pelle gli oli di agrumi e poi esporti alla luce solare, provocano fotosensibilizzazione a causa di molecole particolari contenuti al loro interno (furocumarine).
  • Prova prima con una piccola quantità e vedi come reagisce la tua pelle

Conclusioni

Nel nostro negozio in via Borghetto 1a, 6512 a Giubiasco abbiamo tantissimi oli essenziali che possono migliorare la tua qualità di vita e la tua pelle, vieni a testarli tutti!

Mi raccomando non dimenticarti di seguirci sui social dove ti consigliamo come impiegare al meglio i nostri cosmetici e gli oli essenziali. Facebook; Instagram.

Oppure scrivimi per maggiori informazioni: info@venerecosmeticinaturali.com

Fonti: Chimica, biochimica e metachimica degli oli essenziali – Luca Fortuna

Roberta Bionda

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